I Goal più belli di Febbraio
Il mese di Febbraio ha come sempre riservato tante emozioni ai tifosi nerazzurri, che hanno assistito all’eliminazione nella semifinale di Coppa Italia ad opera della Juventus, ma anche al sorpasso in vetta sul Milan, poi confermato col vittorioso derby. Al pari delle emozioni non sono mancati neanche i goal, alcuni di pregevole fattura.
Barella vs Fiorentina 0-2 (goal dello 0-1)

La crescita di Barella è ormai sotto gli occhi di tutti, per tanti è già il miglior centrocampista italiano, per gli interisti un beniamino (con tanto di investitura di Cattelan che lo ha definito il nuovo Berti). Barella riempie ogni prestazione di tante giocate utili alla squadra e a voler trovare un difetto al suo gioco si potrebbe parlare del basso numero di reti realizzate, soprattutto per una mezz’ala con compiti abbastanza offensivi, tuttavia sta iniziando a migliorare anche sotto questo punto di vista. Nella gara contro la Fiorentina solo una superlativa parata di Dragowski gli ha negato il goal da centro area su un traversone basso, ma il centrocampista sardo si rifarà poco più tardi. Al minuto 30 l’Inter batte un calcio d’angolo corto, con Sanchez che si appoggia a Brozovic e riceve il passaggio di ritorno avendo cura di rientrare da fuorigioco. Una volta ricevuto il passaggio di ritorno da Brozovic, Sanchez perde un impercettibile tempo di gioco per cogliere di sorpresa la difesa della Fiorentina, molto attenta ad abbassarsi subito per limitare la pericolosità del cross nerazzurri. Il collassamento della struttura difensiva viola a ridosso della sua porta apre una porzione di campo enorme per Barella, appostato in marcatura preventiva. Sanchez decide di servire Barella al limite dell’area di rigore, il 23 nerazzurro esegue un controllo lasciando scorrere la palla alla sua destra; questa esecuzione gli consente di preparare la conclusione nel miglior modo possibile potendo estendere la gamba con la massima pulizia tecnica. Barella colpisce la palla di destro con l’interno del piede destro utilizzando la gamba destra come una mazza da Hockey, il tiro che ne esce è potente e angolato e finisce per insaccarsi a fil di palo.
Un goal molto contiano, Perisic vs Fiorentina 0-2

L’azione da cui nasce questo goal prende avvio dalle mani di Handanovic che gioca corto su De Vrij, il quale si appoggia su Skriniar per risalire il campo a destra. L’azione dell’Inter non riesce inizialmente a svilupparsi in maniera fluida, al punto tale che Barella riceve un pallone spalle alla porta e viene aggredito da Eysseric, difende però bene il pallone e apre su Hakimi. Barella è poi lesto a muoversi alle spalle di Eysseric e Kouamé per ricevere il passaggio di ritorno del marocchino, come un corso d’acqua i nerazzurri creano prima un buco nell’argine avversario per poi travolgerne la struttura difensiva. Barella verticalizza subito, rendendo la palla da chiusa ad aperta, Sanchez, che ha appena ricevuto palla, può dunque attaccare la linea avversaria; ancora una volta il cileno manipola i tempi di gioco per consentire ad Hakimi di eseguire il movimento alle spalle della linea difensiva. Il third-pass di Sanchez taglia in due la difesa viola e pesca l’accorrente Hakimi, il quale lascia sul posto il malcapitato Igor. Giunto in area Hakimi è privato dell’opzione di passaggio verso le punte che sono rimaste fuori area, a seguire l’azione c’è Gagliardini, mentre dall’altro lato c’è il taglio di Perisic sul secondo palo. L’esterno nerazzurro esegue un cross rasoterra tra la linea di difesa e la porta pescando Perisic per il più classico dei goal “da quinto a quinto” di una squadra di Conte.
Lautaro vs Lazio 3-1

La rete di Milinkovic, favorita da una fortunosa deviazione di Escalante ha rimesso in partita la Lazio, dopo un primo tempo chiuso con un passivo di due reti. È probabilmente questa la fase della partita più favorevole per la squadra di Inzaghi, i biancocelesti eseguono un gran dominio territoriale favorito dalla difesa posizionale nerazzurra. Dopo un lungo ed elaborato possesso la Lazio non riesce a sfondare il fortino nerazzurro in area di rigore, De Vrij e Brozovic riescono a riconquistare il possesso, il croato copre il pallone con l’esterno del piede destro, alza la testa e serve di piatto Lukaku sul piede più lontano rispetto a Parolo; il belga può così controllare il pallone fronte alla porta ed avviare la staffetta interista utilizzando il pallone come testimone. Parolo prova a coprire lo spazio alle sue spalle evitando di esporsi al duello, la sua scelta è mirata a portare Lukaku in una zona di campo dove possa avere meno spazio per indirizzare la conduzione; l’intento di Parolo viene però vanificato dalla differenza di passo tra lui e Lukaku, il belga giunto sulla trequarti piazza l’allungo decisivo e riesce a ottenere un vantaggio sul diretto avversario per poter servire a centro area il solo Lautaro che appoggia comodamente in rete. Ancora una volta la gestione del momento chiave della partita passa per i piedi di Lukaku e Lautaro, che portano l’esito della sfida a favore dell’Inter.
Lautaro Martinez vs Milan 0-3 (goal dello 0-2)
In un’altra fase di partita delicata, con l’Inter schiacciata nel suo terzo di campo e con l’avversario che tenta di raggiungere il pareggio, il momento chiave della gara passa ancora una volta da Lukaku e Lautaro. Addirittura in questa occasione il goal non viene generato da un’azione di contropiede, ma da un’azione che prende avvio da una rimessa dal fondo e che con 8 passaggi fa arrivare il pallone nell’area avversaria mettendo in condizione un giocatore di calciare da dentro l’area piccola. L’Inter parte da dietro con una serie di passaggi orizzontali da Handanovic a De Vrij fino a Skriniar. Lo slovacco serve in verticale il movimento incontro di Barella, che sfrutta i tempi errati con cui il Milan pressa la prima costruzione nerazzurra. Barella può dunque girarsi e lanciare su Lukaku poco oltre la metà campo. La marcatura di Romagnoli è particolarmente aggressiva, ma Lukaku riesce a sfruttare la mole fisica superiore per mettersi davanti all’avversario e controllare il pallone. Il controllo di Lukaku non è molto pulito, ma è efficace, riesce a mantenere il possesso e favorisce la sovrapposizione interna di Hakimi. Il marocchino riceve la sponda e riesce a passare in mezzo a due avversari, giunto sulla trequarti ha il solo Kjaer davanti, che prova a temporeggiare per consentire alla squadra di riposizionarsi. Hakimi non preferisce giocarsi il duello in velocità, ma serve il movimento di Eriksen che ad ampie falcate giunge dalle retrovie. Il passaggio è potente e non radente l’erba, tuttavia il danese addomestica la palla con la suola, facendola rimbalzare, ma senza rallentare il corso dell’azione, anzi indirizzando il possesso sul lato sinistro dove ci sono Perisic e Lautaro ad attaccare lo spazio. Giunto al limite dell’area indica con le braccia il movimento a Lautaro, mentre attende una frazione di secondo per servire la palla nello spazio a Perisic. L’attaccante argentino a questo punto agisce da terzo uomo, non si muove in funzione del passaggio di Eriksen, ma in funzione del compagno che verrà servito, liberando il corridoio verticale per Perisic e tagliando in diagonale alle spalle di Calabria. Il passaggio del croato trova quindi Lautaro solo dentro l’area piccola, l’argentino a quel punto deve solo spingere il pallone in rete con un tocco rasoterra imprendibile per un portiere di quasi 2 metri d’altezza che non riesce a distendersi in un tempo così ridotto.