Dzeko-Sanchez: uno scambio che avrebbe potuto spostare gli equilibri
Dopo un mese di mercato tutto sommato molto sereno, è apparsa come un fulmine a ciel sereno la notizia del possibile scambio tra Inter e Roma. Dzeko è praticamente fuori rosa dopo l’ennesimo screzio con allenatore e società e sembrava finalmente pronto, dopo vari tentativi, a lasciare la capitale, anche grazie al fatto che Borja Mayoral ha spesso dato segnali incoraggianti quando è stato chiamato in causa per sostituirlo. L’Inter dal canto suo, dopo un leggero interessamento per Gomez, poi accasatosi al Siviglia (vista anche la permanenza di Eriksen), non ha avuto particolari sussulti dal mercato e sta valutando con attenzione la possibilità di acquistare finalmente un vice-Lukaku (e non solo) degno di questo nome pur rinunciando ad un giocatore comunque importante come Sanchez. Proviamo quindi ad analizzare i pro ed i contro di questa difficile operazione.
Risvolti Tattici
Si parla ovviamente di giocatori e di ruoli diversi: se Sanchez ha sempre ricoperto la posizione della seconda punta/ trequartista, il ruolo di Dzeko sarebbe sicuramente quello della prima punta, anche se fosse affiancato da Lukaku, ipotesi assolutamente da non escludere. In un post di pochi giorni fa abbiamo analizzato come non siano solo i ruoli ad essere diversi, ma anche i compiti e le caratteristiche dei giocatori.

Tra i due Sanchez è il giocatore più creativo e risulta molto importante nella fase di rifinitura del gioco, il cileno infatti produce il quadruplo degli expected assist (0,4 vs 0,09), più del doppio dei passaggi chiave (2,71 vs1,123) e più del doppio dei dribbling eseguiti (2,43 vs 1,15). Dzeko invece segna di più (7 goal vs 2 in campionato), ha un tasso di conversione migliore (anche se non eccellente) e vince il quadruplo dei duelli aerei (3,69 vs 0,86). Soprattutto in questo ultimo fondamentale potrebbe risultare molto utile alla squadra per ripulire il gioco su lanci, prendendo falli e facendo rifiatare i compagni duranti i difficili finali di partita. Questa strategia rappresenterebbe una strada nuova per i nerazzurri visto che Lukaku (l’unico giocatore che potrebbe fare quel lavoro in squadra), nonostante i notevoli miglioramenti, è un giocatore ancora acerbo spalle alla porta e che dà il meglio di sé quando si trova fronte alla porta avversaria e con campo da attaccare in corsa. Proprio per queste caratteristiche non è da escludere che i due possano giocare assieme più spesso di quanto ci aspettiamo.
Meno Creatività ?
Nonostante le interessanti novità che introdurrebbe l’acquisto di una prima punta come Dzeko, è innegabile che la partenza di Sanchez priverebbe la squadra di un giocatore prezioso e unico per caratteristiche nella rosa nerazzurra. Innanzitutto partiamo dal fatto che Sanchez è di 2 anni più giovane del bosniaco, che alla soglia dei 35 anni, nonostante una buona integrità fisica, potrà garantire al massimo sulle 2/3 stagioni di alto livello. Inoltre Il niño è il giocatore che viene utilizzato più spesso come arma a partita in corso e la sua creatività ed imprevedibilità risultano vitali nell’affrontare squadre chiuse e compatte, soprattutto nei finali di partita.

Ne è un esempio è il 4 a 3 rifilato alla Fiorentina nella prima giornata di campionato dove con un assist e con un third pass è risultato decisivo nel ribaltare il risultato finale. Una grossa differenza tra i due giocatori sta nella protezione della palla: il bosniaco è un maestro in quest’arte e utilizza spesso il corpo come scudo invalicabile mettendosi tra il pallone e gli avversari, i quali spesso sono costretti a fargli fallo. Inoltre da questa posizione spalle alla porta Dzeko utilizza spesso il corpo come perno per girarsi utilizzando l’appoggio dato dal suo marcatore. In queste situazioni può diventare davvero immarcabile. Sanchez invece ha un utilizzo molto più minimale del corpo e, utilizzando il proprio baricentro basso, spesso prova a sbilanciare gli avversari con finte di corpo toccando molte volte il pallone provando a girarsi. Tutto ciò però risulta spesso inefficace per via dell’approssimativa copertura della palla e per via della complessità delle giocate del cileno che spesso, in queste situazioni, non vanno a buon fine.
Il goal non è più il punto forte di Sanchez in questi ultime stagioni, infatti con sole 6 reti segnate in 45 partite disputate in nerazzurro tra Serie A, UCL e EL (anche se solo 20 da titolare, in parte a causa degli infortuni) . Non si può dire lo stesso degli assist però, visto che ne ha serviti ben 11, più di lui in questo periodo ne ha serviti solo Marcelo Brozovic con 16, giocando però la bellezza di 58 partite da titolare battendo spesso punizioni e angoli.

Possibili intrecci
La partenza di Sanchez lascerebbe sicuramente un vuoto in rosa, un vuoto che potrebbe essere parzialmente colmato da Perisic, anche se il croato sta trovando più continuità nel ruolo di tornante sinistro. Allora torna in auge il nome di Eder, 34enne ex nerazzurro e fresco vincitore della Chinese Super Legue con lo Jiangsu Suning. Un nome che non scalda i cuori, ma che potrebbe tornare utile per completare il parco attaccanti della squadra, vista la probabile partenza di Pinamonti, mai ritenuto all’altezza da mister Conte. Con questa scelta l’Inter si priverebbe di un giocatore estroso ed istrionico che garantisce imprevedibilità alla squadra, in un ruolo però più coperto dove con alterne fortune si può provare a schierare anche Perisic ed Eriksen, ovviamente con caratteristiche e compiti diversi. Con Dzeko l’Inter potrebbe rischiare di appiattirsi forzando troppo il lancio lungo per il bosniaco, ma percorrerebbe una strada nuova fornendo alternative di gioco che si prospettano molto interessanti, potendo alternare la costruzione bassa al gioco lungo. In un contesto del genere si potrebbe provare a sfruttare la potenza e la velocità di Lukaku in campo aperto sgravando l’attaccante belga dal lavoro sporco spalle alla porta, che sarebbe affidato all’attaccante bosniaco. Dzeko infatti è senza dubbio un colpitore di testa migliore di Lukaku (Romelu vince 1,15 duelli aerei ed ha una percentuale del 36,2% di vittorie) e grazie a lui l’Inter potrebbe avere un’importante alternativa alla costruzione bassa nel risalire il campo con facilità. Senza contare che Lukaku quest’anno non ha ancora segnato di testa, mentre Dzeko un goal di testa lo ha già segnato e dentro l’area rappresenterebbe una minaccia più che consistente per gli avversari.