Giocatore di Dicembre: Achraf Hakimi
Uno strano epilogo per un 2020 travagliato: 6 vittorie (la prima in ordine cronologico arrivata in modo abbastanza tribolato contro un Monchengladbach che, in Europa, doveva fare la parte della “Cenerentola”) e 1 pareggio contro lo Shakhtar per 0-0 che ha determinato la grama uscita dalla Champions League.
In campionato, nonostante tutto, il ruolino di marcia, in quanto a risultati, è stato decisamente convincente: 6 punti in più della terza in classifica e ad una sola unità di misura di distanza dal Milan, che ha perso per strada alcuni punto che potrebbero rivelarsi essenziali a fine stagione per la conquista dello scudetto.
La costante, nella maggior parte delle partite prese in considerazione, è stata una difesa (più che una “fase difensiva”) ballerina, che poche volte ha dato l’impressione di essere abbastanza solida da non essere impensierita dall’avversario di turno.
La squadra meneghina, infatti, nelle ultime 5 partite ha concesso all’avversario di turno solo 4 passaggi diretti all’area di rigore dalla trequarti centrale e, tra questi, solo 1 passaggio è stato completato. Il problema, pertanto, risultano essere, ancora, gli errori individuali.

I dubbi per la scelta del miglior giocatore del mese, dunque, ricaduti su Skriniar, autore di buone prestazioni individuali condite anche da un goal, e Hakimi, più volte decisivo nel corso dell’ultimo mese sono stati da voi risolti: il giocatore del mese è Achraf Hakimi.

Padrone della fascia nella metà campo offensiva
Hakimi, sin dalla prima presenza e in continuità con quanto dimostrato durante la scorsa stagione, è particolarmente presente nella metà campo avversaria (come riscontrabile dalla heatmap stagionale del marocchino), sia in virtù delle qualità fisiche di cui è dotato, sia grazie alla sua anima prettamente verticale: l’esplosività e la ricerca inesausta della profondità lo rendono di difficile interpretazione per gli esterni avversari che, tentando l’anticipo, rischiano di essere infilati in velocità e portati al fallo.
Tutto ciò, per giunta, porta la squadra di Conte a poter usufruire di una costante presenza qualitativa sulla fascia destra, sfruttabile sia per amplificare l’ampiezza del gioco interista, sia per usufruire di una superiorità numerica e atletica che dà la possibilità al trequartista di turno (in caso di 3-4-1-2) o alla mezz’ala dedita alla fase offensiva (in caso di 3-5-2) di lanciarsi nel mezzo spazio che si libera tra il terzino e il centrale della squadra avversaria.
L’esterno interista, dunque, oltre ad aver portato in dote una buona dose di polmoni, ha arricchito la batteria offensiva della squadra, portando gli avversari a dover prestare sempre più attenzione alla fascia di sua competenza: questa insidiosità, di conseguenza, fa sì che la controparte debba essere sempre pronta per un’eventuale corsa all’indietro e che la mezz’ala rivale sia obbligata a restare quanto più agganciata alla fascia per poter ripiegare in difesa in caso di bisogno.

Anche durante l’ultima partita è stata confermata la tendenza della squadra avversaria a prestare particolare attenzione ai movimenti dell’esterno interista. Faraoni, Gunter e Zaccagni, nell’azione che ha portato al goal di Lautaro Martinez, hanno dovuto orientare la propria corsa sul movimento di Hakimi, lasciando sguarnito lo spazio di competenza del braccetto clivense.
In cerca della solidità difensiva
Tuttavia, le eccezionali qualità di Hakimi in fase offensiva non vengono rispecchiate anche nella metà campo difensiva, dove l’esterno interista spesso si ritrova in difficoltà in fase di difesa posizionale e nella gestione dei possessi più “caldi” (come successo in Champions contro il Real Madrid e durante la successiva giornata contro l’Atalanta).

La ricerca dell’anticipo del marocchino, in fase difensiva, porta a concedere punizioni agli avversari in situazioni non troppo “temibili”, particolare che sicuramente andrà limato per evitare di andare in difficoltà in circostanze tranquillamente gestibili.
È da evidenziare però la buona tendenza di Hakimi a non ricorrere sistematicamente ai falli grazie alla sua inconsueta atleticità ed a un QI che gli permette di bloccare 1,7 passaggi per 90 minuti (dato pressoché in linea con quanto fatto vedere la scorsa stagione con il Borussia Dortmund), e fare poco più di un fallo a partita (per la precisione 1,36, fonte Fb-Ref, che lo pone dietro l’esterno Atalantino Gosens che gioca un calcio simile al suo e che fa 1,69 falli per 90 minuti).
Il raggio d’azione di Hakimi, cucitogli addosso da Mister Conte, nonostante ciò, lo porta a stazionare spesso nella metà campo avversaria, affievolendo le caratteristiche ancora da limare ed amplificando le sue qualità aerobiche, fondamentali in fase di attacco ma straordinariamente utili in caso di recupero, con oltre 16 azioni di pressing eseguite ogni 90 minuti, di cui 5 riuscite (fonte Fb-Ref/StatsBomb).
Il premio giusto al momento giusto
Dopo una partenza a razzo condita da goal e assist, la stagione del giovane marocchino sembrava essersi normalizzata, vuoi per una variazione tattica sostanziale nel gioco interista, vuoi per la necessità di ambientarsi in un campionato diverso da quello tedesco cui era abituato.
Nell’ultimo mese, Hakimi, ha messo a referto 3 goal e 2 assist, che hanno mostrato l’estrema influenza dell’esterno nel gioco interista.
A rafforzare la cardinalità di Hakimi nel gioco interista, peraltro, subentra il tasso di conversione a rete pari a 1,72 (superiore sia a Lukaku che a Lautaro), che il dato sugli xA90 (Expected Assist sui 90 minuti) pari a 0,32; dato superiore persino ad un altro esterno del campionato che gioca in un’altra squadra di vertice in un ruolo simile, Cuadrado con 0.29 xA90 (dati Understat).

Hakimi, contro il Bologna, ha spezzato la linea difensiva avversaria grazie ad un’ottima lettura dell’uscita di Khailoti che era troppo sbilanciato per poter riprendere il passo del marocchino.
Hakimi, dunque, ha dimostrato di poter ricoprire un ruolo di fondamentale importanza nella macchina interista ed è per questo che lo premiamo con il premio di “Giocatore del mese di Dicembre”, auspicando che questo sia “solo l’inizio”.