Le giocate più belle di Novembre
Arriva il secondo volume delle giocate più belle del mese e questa volta tocca a Novembre. Noi di InterGeeks abbiamo ripercorso le partite di questi ultimi 30 giorni e abbiamo selezionato azioni, tiri, passaggi e parate che più ci hanno fatto alzare dal divano.
L’importanza del regista.
Brozovic vs Atalanta (7a Serie A)

Brozovic è un punto fermo del progetto nerazzurro da ormai 3 anni ma le sue partite non sono appariscenti per il compito che svolge: in Serie A, ha una media di 87 passaggi (con l’89% di precisione) p90 (dati WhoScored). È il vero faro del centrocampo e la difficoltà nel gestire il palleggio si nota soprattutto durante la sua assenza (le ultime partite che ha saltato causa COVID ne sono l’esempio).
L’ormai completa trasformazione di Brozovic in regista la possiamo apprezzare in questa giocata. Il croato si è inserito tra le linee libero da marcature e pronto a ricevere il pallone. In 3 tocchi, nonostante il passaggio leggermente troppo arretrato e l’immediato pressing avversario, il nerazzurro riesce a controllare la sfera, alzare la testa e trovare Young dal lato opposto cambiando gioco in maniera eccelsa.
Non è un ruolo che salta all’occhio, ma l’importanza di Brozovic nel rendere la manovra fluida e la circolazione rapida è una costante del gioco interista.
Danza sotto i riflettori.
Barella vs Real Madrid (3a Champions League)

Nicolò ha solo 23 anni ma ha già raggiunto uno status importante. Dall’estero viene considerato un giocatore di alto livello, le aspettative verso il ragazzo sono molto alte e l’impressione è che Barella non abbia ancora raggiunto il suo massimo potenziale. Conte si fida ciecamente di lui, tanto da collocarlo in ogni zona del centrocampo (persino da vertice basso contro il Sassuolo) e il giovane talento ripaga sempre con ottime prestazioni. Corsa, grinta, passaggi corti, lunghi e capacità di inserimento: Barella è il prototipo di giocatore desiderato dal suo mister: “Voglio essere il giocatore che desidera Conte. Ora so quando fare la giocata decisiva”. E fare questo tipo di assist contro questo tipo di avversari sotto gli occhi di tutto il mondo è una dimostrazione niente male.
Barella è posizionato nell’half-space per ricevere il passaggio di Brozovic. La difesa del Real è leggermente disorganizzata e Barella, ancor prima che gli arrivi la sfera, sa già che Lautaro si è inserito alle sue spalle. Nella sua testa la giocata è già apparecchiata: sponda di prima per l’argentino. L’unico modo per sfruttare la situazione è scaricare di prima evitando il primo controllo. L’italiano probabilmente non si fida molto del suo mancino perché il filtrante per Lautaro viene effettuato di tacco destro pur di evitare il piede debole: il risultato è una giravolta ammaliante che elude ogni tentativo di contrasto avversario.
Mettere una pezza.
Handanovic vs Torino (8a Serie A)

Se il portiere dell’Inter ha 36 anni e gioca ancora tutte le partite e gli è persino stata affidata la fascia da capitano, significa che ha la fiducia da parte di tutti i membri dell’Inter. Handanovic ha visto aumentare la sua importanza all’interno della squadra non solo per il peso specifico delle parate, ma anche per la quantità di palloni che tocca in fase di impostazione.
Lo sloveno è dominante tra i pali per abilità ma anche per esperienza: questa parata su Zaza contro il Torino dimostra tutta la freddezza del portiere nerazzurro negli 1v1.
Su palla persa a causa di un passaggio sbagliato di Ranocchia a metà campo, il Torino riparte a campo aperto: Rincon si fa tutto il campo a palla scoperta e serve Zaza, liberissimo, in area di rigore. Handanovic inizialmente copre il centro della porta ma appena vede che Zaza si allarga ulteriormente per calciare col piede preferito (mancino), fa un passo sul primo palo: il tiro dell’italiano va a sbattere sul muro sloveno e il vantaggio granata viene rimandato.
Acceleratore al massimo.
Hakimi vs Real Madrid (4a Champions League)

Le partite contro la sua ex squadra sono state le più difficili per Hakimi. Il ragazzo ha un evidente talento ma è ancora grezzo: tatticamente deve ancora trovare la sua dimensione e anche l’Inter deve imparare a sfruttare le sue qualità. In primis, spesso i giocatori servono il marocchino con passaggi diretti che lo obbligano a fermare la corsa. Questo lo obbliga a dover superare un avversario con un dribbling ma è comune che Hakimi venga raddoppiato. La sua forza viene fuori quando ha campo libero davanti a se e può dar sfogo alla sua velocità. Questo accade in attacco così come in fase difensiva. La difesa posizionale migliorerà col tempo ma quando Achraf ingaggia un duello sulla corsa ne esce vincitore quasi sempre.
Prendiamo questa giocata: Hazard è nettamente più vicino al pallone e ingaggia un duello con Hakimi. Il marocchino comincia la corsa verso il pallone in ritardo e più distante rispetto al belga: eppure, con un’accelerazione impressionante raggiunge la sfera prima dell’avversario grazie ad una scivolata al limite del regolamento. L’intervento è pulito e sulla sfera: Hazard è battuto.
Lo zoom cambia tutto.
Lukaku e Perisic vs Real Madrid (4a Champions League)

Il gioco dell’Inter dipende molto dalle rapide verticalizzazioni sulle punte e per questo, a volte, si parla di Lukaku dipendenza. Ma se il belga riesce spesso a ricevere la palla in maniera pulita con passaggi bassi piuttosto che lanci lunghi, lo si deve ai meccanismi studiati dal mister. La velocità con cui l’Inter riesce a ripartire nelle transizioni lo si deve al rodaggio dei tanti minuti assieme dai compagni: lo zoccolo che si è formato agisce quasi d’istinto. In quest’azione, infatti, Perisic e Lukaku fanno partire i nerazzurri in contropiede grazie a due passaggi. L’azione non si concluderà in goal, ma la rapidità degli scambi unita allo zoom che ci permette di apprezzare i due tunnel effettuati dai due giocatori è senz’altro apprezzabile.
Perisic scambia con Gagliardini e riparte subito affidando palla a Lukaku che è venuto incontro per far la sponda. Il croato continua la corsa sulla fascia sinistra sovrapponendosi a Barella a cui è stato affidato il pallone dal belga in soli due tocchi: il 9 nerazzurro aspetta intelligentemente il momento giusto per scaricare sul compagno (e per far passar la palla sotto le gambe dell’avversario). Questo temporeggiare di Lukaku ha permesso a Barella di trovarsi il campo aperto e per l’Inter si presenta una buona opportunità grazie a pochi passaggi.
Il pallonetto al 10’.
Lautaro vs Sassuolo (9a Serie A)

Tutto il weekend è praticamente stato dedicato a Maradona e alla sua iconica 10. La giornata è stata speciale soprattutto per due argentini numeri 10: Messi e Lautaro. La pulce è andata in rete ed ha dedicato il goal mostrando la maglia del Newell’s Old Boys (squadra in cui Maradona ha militato mentre Messi nelle giovanili); Lautaro ha sfoderato una grande prestazione condita da un assist e da un quasi-goal del mese.
Proprio al decimo minuto, Bastoni intercetta un passaggio a metà campo e non esita a verticalizzare subito per Lautaro, partito in profondità. Consigli nel Sassuolo è celebre per giocare da sweeper keeper e la difesa dei neroverdi può rimanere alta perché il portiere è pronto a coprirne la profondità. Lautaro lo sa e, vedendo Consigli fuori dai pali, prova la giocata del mese tentando di segnare con un pallonetto. Solamente pochi centimetri impediscono questo tiro ad entrare nell’articolo del goal del mese.