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I goal più belli di Novembre
2 Dicembre 2020

I goal più belli di Novembre

Milo Furlan

Questo Novembre è stato indubbiamente segnato dalle delusioni europee, contro il Real Madrid l’Inter non è riuscita a portare a casa nemmeno un punto ed è certamente un peccato che proprio sul banco di prova più importante sia mancata una risposta convincente della squadra. Tuttavia in campionato le cose sono andate decisamente meglio visto che il rullino di marcia segna due vittorie e un pareggio rimediato sul complicato campo di Bergamo. Ma soprattutto, almeno per ciò che riguarda questa rubrica, non sono mancate delle reti di pregevolissima fattura (alcune siglate anche in Cahampions tra l’altro), per cui ecco i migliori goal del mese di Novembre.

Lautaro Martinez (Real Madrid – Inter 3-2)

Il goal che accorcia le distanze nella partita d’andata con i blancos è un piccolo capolavoro in tutte le parti di cui si compone. L’Inter, sotto due a zero, porta ben cinque giocatori negli ultimi venti metri; i due esterni Young e Hakimi sono praticamente sulla stessa linea degli attaccanti, ad un paio di metri dalla linea laterale per provare a dare ampiezza alla manovra e a tenere larghi i terzini avversari, le due punte al limite dell’area marcate inizialmente a uomo dai difensori centrali. Barella staziona nell’half-space che si crea sul lato destro della corsia centrale, tra la linea di centrocampo attirata dal pallone e la difesa tenuta occupata dalle due punte nerazzurre (specularmente Vidal si andrà poi ad inserire nell’half-space opposto).

Brozovic, unico uomo rimasto alle spalle della folta linea d’attacco, oltre ai tre difensori, è in possesso di palla quando si verifica la situazione posizionale appena descritta, curiosamente il trio Casemiro-Valverde-Kroos è fortemente attratto dal possesso di palla del croato e nessuno dei tre pone attenzione a Barella libero tra le linee. Il centrocampista della nazionale viene infatti brillantemente pescato da Brozovic mandando in tilt i due centrali madridisti. Ramos, accortosi subito della défaillance dei suoi centrocampisti esce dalla linea per accorciare su Barella, il quale riesce però a muovere il pallone prima che il difensore gli sia addosso con un meraviglioso tacco al volo “alla Francesco Totti”. Lautaro si fionda quindi sulla traiettoria e impatta di giustezza all’altezza del dischetto del rigore, anticipando un Varane che, precedentemente in marcatura su Perisic, aveva poi dovuto scalare sull’argentino in seguito all’uscita di Sergio Ramos.

Ivan Perisic (Real Madrid – Inter 3-2)

L’azione che porta al secondo goal nella partita di Madrid (o per meglio dire Valdebebas) è decisamente più rocambolesca nel suo svilupparsi iniziale. L’Inter riesce ad interrompere il possesso del Real all’altezza della metà campo grazie ad uno scippo da dietro di Brozovic su Casemiro, con palla che arriva sui piedi di D’Ambrosio. Il difensore, subito dopo il primo controlla, prova a lanciare lungo per trovare una delle due punte (in questo caso Lautaro), entrambe rimaste alte dopo l’azione di pressione appena effettuata. Sergio Ramos si dimostra molto bravo nell’anticipare l’argentino, ma meno abile nell’indirizzare il pallone che invece di arrivare sui piedi di Valverde finisce direttamente all’accorrente Vidal. Il centrocampista cileno vede immediatamente il varco lasciato dall’uscita di Ramos, varco nel quale Lautaro si infila velocemente appena conscio della riconquista del possesso, e serve il suo attaccante con una palla alta.

Varane prova immediatamente a sganciarsi da Perisic e a chiudere su Lautaro, ma l’argentino non lascia che il pallone tocchi terra e con un’ottima sponda di testa serve il compagno di reparto, che nonostante venga contrastato fisicamente da Lucas Vazquez, è molto bravo a resistere alla carica e ad indirizzare il pallone sul secondo palo, dove Courtois non può proprio arrivare.

Lautaro Martinez (Atalanta – Inter 1-1)

L’azione che porta in vantaggio l’Inter al Gewiss Stadium nasce dai sapienti piedi Marcelo Brozovic. Il centrocampista croato è infatti bravissimo a sopportare la pressione aggressiva di Pasalic e spostare l’azione sul lato debole con un forte lancio di sinistro. A ricevere il pallone di Brozovic c’è Young, rimasto molto largo come spesso accade durante gli attacchi posizionali dell’Inter. Prima di concentrarci sul prosieguo dell’azione è fondamentale capire quanto sia importante la velocità con cui Brozovic esegue quel tipo di giocata; l’Inter infatti tende spesso a portare il pallone sulle corsie esterne tramite lunghe trame di passaggi orizzontali, oppure tramite delle verticalizzazioni sul lato forte tra braccetto di difesa ed esterno o alternativamente tra un centrocampista allargatosi e per l’appunto il quinto di centrocampo.

Queste situazioni permettono alle squadre avversarie di trovarsi facilmente ben posizionate, dato che la macchinosità di tali manovre permette loro di intasare le linee di passaggio o perlomeno di non concedere 1v1 pericolosi nell’ultimo terzo di campo. Il fatto che Brozovic inneschi velocemente Young sul lato debole permette invece all’inglese di giocarsi un pericoloso 1v1 con Hateboer, visto che inevitabilmente tra il momento in cui riceve la sfera e il raddoppio di Freuler passa parecchio tempo (nel momento in cui Brozovic fa partire il lancio il centrocampista svizzero si trova ancora nella porzione centrale del campo).

Young è poi bravissimo a puntare l’esterno dell’Atalanta portandolo con i piedi in area (Hateboer infatti non vuole concedergli il destro, ma è ben consapevole che l’inglese possa essere molto pericoloso anche andando sul fondo e per non rischiare evita l’affondo in attesa del raddoppio) e, una volta trovato il giusto spiraglio, ad effettuare un cross a rientrare con il suo piede forte verso l’area piccola. Sarà infine Lautaro a concludere l’azione, prendendo posizione di forza sul suo diretto marcatore e, grazie ad un’ottima torsione di collo e busto, girando la palla sul secondo palo, compiendo quindi un gesto tecnico istintivo ma perfetto nel suo complesso (dal lavoro effettuato per eludere la marcatura, troppo spesso sottovalutato, alla conclusione), da grande centravanti d’area.

Roberto Gagliardini (Sassuolo – Inter 0-3)

A concludere la nostra passerella di goal c’è il più recente e di conseguenza il più fresco nella memoria dei tifosi, quello di Gagliardini a Reggio Emilia. L’azione parte dai piedi di Bastoni, qui nei panni del regista difensivo, che con un forte diagonale rasoterra serve Darmian sulla corsia di destra. L’ex Parma, una volta ricevuto il pallone all’altezza della trequarti campo, punta subito il terzino del Sassuolo Rogerio guadagnando palla al piede un ventina di metri. Contemporaneamente Gagliardini, partito da centrocampo in concomitanza del passaggio di Bastoni, segue l’azione correndo in avanti come un treno. Non venendo seguito da nessun centrocampista del Sassuolo si ritrova solo tra le linee di centrocampo e difesa avversarie nel momento in cui Darmian lo serve con un preciso passaggio orrizzontale.

Una volta ricevuta la palla i centrali nero-verdi si accorgono (con colpevole ritardo) dell’imminente pericolo (è da precisare che in area in quel momento c’era il solo Lautaro, marcato da Marlon), Ferrari abbozza un’uscita dalla linea e Marlon prova a staccarsi dalla marcatura per andare in chiusura, ma è ormai troppo tardi. Gagliardini si alza leggermente il pallone controllando col sinistro e conclude al volo di destro con un collo esterno stupendo.

Milo Furlan

→ Milo Furlan

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