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L'Inter trova il suo guerriero
21 Settembre 2020

L’Inter trova il suo guerriero

Ugo Donato

Il rapporto tra Antonio Conte e Arturo Vidal è un rapporto speciale, un rapporto che va oltre la semplice stima reciproca professionale. Tra il tecnico salentino e il centrocampista cileno sembra esserci una condivisione di filosofie, di principi, di idee. Qui di seguito un estratto di un’intervista di Vidal rilasciata al “El Periodico” del 13 giugno, in cui il cileno parla del suo rapporto con Conte:

“Abbiamo un ottimo rapporto, il mister sa che sono un vincente e che può fidarsi di me. Mi piace quando le persone si fidano di me”.

E non è un caso se Conte ne abbia chiesto l’acquisto sia quando era allenatore del Chelsea e sia adesso che allena l’Inter. Anzi l’acquisto di Vidal sembra essere stata una delle condizioni dettate da Conte per continuare l’avventura sulla panchina interista dopo il confronto avvenuto post finale di Europa League, tanto da indurre la società ad abbandonare la pista Tonali, che almeno inizialmente sembrava poter essere il nuovo arrivo a centrocampo.

Nato per duellare

Cosa può dare il cileno ai nerazzurri?
Nella stagione appena conclusa Vidal ha sofferto come tutti i suoi compagni di squadra del Barcellona, ma ha comunque registrato numeri importanti per un 33enne. In tutte le competizioni il cileno ha collezionato 43 presenze di cui 22 da titolare per un totale di 2253 minuti giocati. Inoltre ha messo a segno 8 reti (tutte nella Liga) e 3 assist Dal punto di vista realizzativo l’ultima è la stagione migliore del cileno dal 2013-2014 (penultima stagione in bianconero e ultima in cui è stato allenato da Conte), in cui aveva messo a segno ben 11 reti. Nella stagione appena trascorsa Vidal ha registrato, in tutte le competizioni, un valore di xG di 0,19 p90 che gli ha permesso di essere primo tra i centrocampisti del Barcellona in questa speciale classifica e di piazzarsi alle spalle dei soli attaccanti, tra tutti i calciatori della rosa. Tra l’altro il cileno è quinto tra tutti i giocatori della Liga nella stagione 2019/2020 per percentuale di tiri effettuati in porta (56%) e anche nella creazione di occasioni è riuscito ad apportare un buon contributo: nelle sue due stagioni in blaugrana ha effettuato 1,03 p90 passaggi chiave (un passaggio che mette il compagno in condizione di battere a rete).

In 20 sec tutto quello che può dare: inserimenti, garra e sostanza

Di Vidal, però, non si è mai esaltato il contributo in termini realizzativi, quasi sempre di alto livello, ma piuttosto quella sua capacità mostruosa di portare il pressing al momento giusto, di andare a duello con l’avversario vincendo spesso il confronto, eseguendo alcune volte anche dei tackle spettacolari. La sua capacità di aggressione e recupero palla è confermata dai numeri: Vidal, nella Liga di quest’anno ha effettuato 19,8 di azioni di pressing p90 (495 in totale) un dato molto elevato, con una percentuale di successo (cioè di ottenere il possesso palla entro cinque secondi dal momento dell’applicazione del pressing) del 30,7%.Vidal riesce ad essere un centrocampista completo, abbinando ad una buona tecnica di base (con il Barcellona, in tutte le competizioni, ha fatto registrare una percentuale di passaggi completati intorno al 90% su una media di quasi 60 passaggi tentati p90, riuscendo anche ad effettuare più di 3 passaggi progressivi p90 con una distanza progressiva di 162,5 metri p90). In sintesi: un gran senso del goal, ottimi tempi di inserimento e solidità in fase difensiva fuori dal comune, soprattutto nella grande capacità di pressing e di vittoria dei duelli.

La sua signature move: la scivolata da dietro


Dove potrebbe giocare Vidal?
Per quanto riguarda la sua collocazione in campo le ipotesi dipendono da come Antonio Conte vorrà impostare la squadra e soprattutto da come sarà impostato il centrocampo. Vidal ha dimostrato versatilità nella sua carriera occupando tutte le posizioni del centrocampo e con Conte anche quella di centrale dei 3 di difesa, anche se solamente in situazioni di emergenza. Il suo ruolo nelle rotazioni è presumibile sia simile a quello avuto nella sua avventura al Barcellona: cioè quello di un giocatore che non parte titolare, almeno all’inizio, ma che può offrire un contributo importante. Se Conte continuasse con il sistema su cui si è poggiato durante la scorsa stagione (3-5-2) potrebbe ricoprire il ruolo di mezz’ala al fianco di Barella e Brozovic, o potrebbe anche fungere da backup di uno dei due all’occorrenza. La situazione a centrocampo è ancora abbastanza difficile da comprendere ma se, come sembra dovesse rimanere anche Nainggolan, il centrocampo dell’Inter assumerebbe i contorni e le sembianze proprie dell’idea di calcio di Conte che preferisce giocatori molto dinamici, con grandi capacità di pressing e di recupero palla, ma comunque che sanno giocare, e bene, la palla. Tutto questo tenendo in considerazione la situazione di Eriksen, che in questa stagione andrà chiarita una volta per tutte.

In sintesi l’acquisto di Vidal rientra in quel piano d’azione voluto da Conte e condiviso dalla società che vede arrivare a Milano giocatori già pronti, con tanta esperienza che possono alzare fin da subito il livello della squadra e fornire delle alternative importanti. Se poi come con Kolarov,Vidal e Sanchez si riesce a compiere queste operazioni spendendo poco o quasi niente, ancora meglio. Sta venendo su un’Inter sempre più ad immagine e somiglianza del proprio allenatore, un’Inter che vuole fare del pressing e della capacità di recupero palla una delle sue armi migliori, così da stritolare e asfissiare gli avversari per poi contrattaccare negli spazi che si vengono a generare, come le migliori squadre di Conte sanno fare.

Fonte dati: FbRef.com


Ugo Donato

→ Ugo Donato

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